Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16965 del 24 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16965PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 (convertito in l. n. 356/1992) è legittimo quando, sulla base di un'adeguata motivazione, il giudice accerti il "fumus" di uno dei reati previsti dalla norma e il "periculum" rappresentato dalla libera disponibilità del bene, in quanto questo risulti sproporzionato rispetto ai redditi leciti dichiarati dal soggetto e non sia giustificata la sua provenienza. Il sequestro può riguardare anche beni intestati a terzi estranei, qualora emerga che la titolarità formale sia solo apparente e il bene sia in realtà nella disponibilità del soggetto indagato, al fine di sottrarlo alla confisca. In tale contesto, l'onere di provare la legittima provenienza del bene grava sull'indagato, la cui mancata dimostrazione legittima il provvedimento di sequestro, senza che sia necessario accertare il pericolo di aggravamento o protrazione delle conseguenze del reato o di agevolazione della commissione di altri illeciti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio Feli - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

El. Fr. , nato il (OMESSO);

avverso il provvedimento del Tribunale del riesame di Catanzaro che in data 27 luglio 2007 ha rigettato l'impugnazione (172/07) del prevenuto contro il decreto di sequestro preventivo ex articolo 321 c.p.p. e Decreto Legge 8 giugno 1992, articolo 12 sexies (convertito in Legge 7 agosto 1992, n. 356), deliberato dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro il 2 luglio 2007 ed avente ad oggetto beni mobili, immobili, quote di…

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