Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ritardo ingiustificato nell'esecuzione di un provvedimento amministrativo favorevole al ricorrente, successivamente annullato per illegittimità, comporta la responsabilità dell'amministrazione per i danni patrimoniali direttamente conseguenti, quali le spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute dal ricorrente nel periodo di attesa. Tuttavia, il danno retributivo, professionale, familiare e morale non possono essere risarciti in assenza di una specifica e analitica prova, anche presuntiva, del nesso causale tra il ritardo e il pregiudizio lamentato. L'amministrazione può andare esente da responsabilità solo dimostrando che l'illegittimità del provvedimento era dovuta a un errore scusabile, come contrasti giurisprudenziali, formulazione incerta di norme o rilevante complessità del fatto.