Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14579 del 12 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:14579PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando gli atti posti in essere dall'agente, valutati ex ante, risultano idonei e univoci a rivelare il proposito criminoso di uccidere, anche se l'evento letale non si verifica per cause indipendenti dalla volontà dell'agente. La presenza di più persone nel luogo dell'aggressione e il fatto che non sia stato l'imputato a sparare direttamente non escludono la sussistenza del dolo omicidiario, in quanto l'imputato ha comunque reclutato il soggetto che ha materialmente esploso i colpi di arma da fuoco, dimostrando così la sua volontà di cagionare la morte della vittima. L'incompatibilità tra reato tentato e dolo eventuale non sussiste, in quanto il dolo omicidiario può essere desunto da elementi oggettivi, quali la modalità e la direzione dei colpi di arma da fuoco esplosi, che rivelano l'intenzione dell'agente di uccidere, anche in assenza di una volontà diretta e immediata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO ((omissis)) del 23/02/2 -

Dott. CAIAZZO ((omissis)) SENTE -

Dott. TARDIO ((omissis)) N. -

Dott. BARBARISI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S. rel. Consigliere N. 35208/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IN. JU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2153/2009 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 03/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) Severina;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BAGLIONE Tindari che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso e la con…

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