Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24036 del 12 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:24036PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, pur costituendo un limite alla tutela della reputazione, non può essere invocato per giustificare la diffusione di notizie non veritiere o prive di interesse pubblico, anche quando siano riferite a vicende giudiziarie. La lesione della reputazione altrui attraverso la divulgazione di informazioni non corrispondenti al vero e non giustificate da un interesse collettivo alla conoscenza integra il reato di diffamazione, a prescindere dalla modalità di diffusione della notizia, che può avvenire anche attraverso la mera affissione di manifesti in luoghi pubblici o di scarso transito. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, gode di un ampio margine di discrezionalità, la cui valutazione non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretta da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SAVINI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) IN. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 25/01/2007 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

dito il Procuratore Generale in persona del Dr. A. Di Popolo che ha concluso per l'inamm.ta'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il Tribunale di Cosenza condannava In. Gi. per diffamazione, …

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