Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50139 del 1 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:50139PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e falsità documentale è configurabile anche in assenza della conoscenza reciproca di tutti gli associati, essendo sufficiente la coscienza che la propria azione individuale sia radicata in una struttura organizzativa, senza la necessità che ogni associato conosca l'identità degli altri e abbia concreti rapporti con gli stessi. Ai fini dell'adozione della misura cautelare, per la valutazione della gravità degli indizi di colpevolezza non è necessaria la stessa rigorosa valutazione richiesta per il giudizio di merito, essendo sufficiente l'emersione di qualunque elemento probatorio idoneo a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulla responsabilità dell'indagato in ordine ai reati addebitati. In particolare, il ruolo dell'indagato nell'associazione può essere desunto da elementi inequivoci, quali il rinvenimento di documentazione attestante la sua partecipazione ai singoli reati-fine, il percepimento di somme di denaro e i frequenti contatti con il principale organizzatore dell'attività illecita, anche in assenza di una conoscenza diretta degli altri partecipi. La circostanza che le pratiche di ricongiungimento familiare venissero presentate presso un ufficio incompetente territorialmente può essere letta, in congiunzione con gli altri elementi, come la certezza che in questo modo si sarebbe potuto raggiungere il risultato voluto, ovvero l'ottenimento del permesso di soggiorno sulla base di documentazione falsa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 264/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 20/02/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADET TONI NOVIK;

sentite le conclusioni del PG Dott. Delehaye Enrico, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1. Con ordinanza del 20 febbraio 2014 il Tribunale di Catania, investito ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., esclusa l'aggravante del ruol…

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