Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5570 del 5 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:5570PEN

Massima

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Il reato di ricettazione può essere configurato anche in assenza di una specifica spiegazione da parte dell'imputato circa le modalità di acquisizione del bene di provenienza delittuosa, in quanto l'omessa indicazione della provenienza è indice rivelatore della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Pertanto, l'elemento soggettivo del reato di ricettazione può essere desunto dalla condotta omissiva dell'imputato, che non fornisce alcuna giustificazione plausibile in ordine al possesso del bene di origine illecita, senza che ciò integri una illegittima stigmatizzazione della scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giudice di merito, nel valutare la prova dell'elemento psicologico del reato, può legittimamente trarre argomenti di convincimento dall'assenza di spiegazioni da parte dell'imputato circa le modalità di acquisizione del bene, purché tale valutazione sia sorretta da adeguata e congrua motivazione, esente da vizi logico-giuridici. Inoltre, le dichiarazioni rese da un soggetto che non abbia mai assunto, né potesse in concreto assumere, la qualità di imputato o di persona sottoposta alle indagini, sono pienamente utilizzabili, non integrando l'ipotesi di inutilizzabilità prevista dall'art. 63, comma 2, c.p.p. Pertanto, la mera potenzialità di un coinvolgimento del teste in relazione ai fatti contestati non è sufficiente a determinare l'inutilizzabilità delle sue dichiarazioni, occorrendo che il suo assoggettamento alle indagini derivi da un apprezzamento concreto e attuale, non da una delibazione ipotetica. Infine, la valutazione degli elementi di prova rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata e congrua motivazione, esente da vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) TO. CL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/04/2003 CORTE APPELLO di VENEZIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMBROSIO ANNAMARIA;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1.1. Con sentenza in data 4.4.2003 la Corte di appello di Venezia, in parziale ri…

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