Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 29024 del 22 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:29024PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere confermato dal Tribunale del riesame anche in assenza di una prova certa della provenienza illecita delle somme utilizzate per l'acquisto dello stesso, qualora emergano incongruenze e contraddizioni tra le giustificazioni fornite dalla difesa e la ricostruzione cronologica delle modalità di pagamento dell'immobile. In tali casi, la motivazione del provvedimento cautelare, che evidenzi tali elementi di inattendibilità delle spiegazioni addotte, è da ritenersi specifica e non meramente apparente, non integrando pertanto una violazione dell'art. 125 c.p.p. Le censure sulla motivazione, in sede di legittimità, sono inammissibili ai sensi dell'art. 325 c.p.p., essendo il sindacato di legittimità limitato alle sole ipotesi di violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Presidente

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/12/2014 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Presidente Dott. DE CRESCIENZO UGO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GALLI MASSIMO.
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS), indagata per la violazione dell'articolo 648 bis c.p., e altro, tramite il difensore, ricorre per Cassazione avverso l'ordinanza 4.12.2014 con la quale il Tribunal…

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