Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39511 del 22 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39511PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando dei poteri o violando i doveri inerenti al proprio ufficio, pone in essere artifici e raggiri al fine di procurarsi un ingiusto profitto, realizzando un danno patrimoniale a carico di terzi, commette il reato di truffa aggravata. L'elemento soggettivo del reato sussiste anche qualora l'agente abbia agito non solo per conseguire un lucro, ma anche per migliorare il servizio pubblico di cui è responsabile, in quanto in ogni caso ha ottenuto un'utilità illecita a danno del soggetto passivo. Ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che non sia stata formalizzata querela da parte del soggetto danneggiato, essendo sufficiente l'accertamento del danno patrimoniale subito dalla persona offesa. Inoltre, la trasformazione dell'ente pubblico economico in società per azioni non fa venir meno l'aggravante della violazione dei doveri inerenti al pubblico servizio, atteso che la natura pubblica del servizio prestato assume rilievo ai fini della qualifica del soggetto agente secondo la concezione funzionale accolta dagli artt. 357 e 358 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo Sebastiano - Presidente

Dott. ESPOSITO Antonio - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. AL., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 04/10/2006 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. ESPOSITO ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Iannelli Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito, per la parte civile, l'avv. Graziani Gianfra…

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