Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2714 del 21 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2714PEN

Massima

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Il vincolo associativo che caratterizza il reato di associazione a delinquere sussiste quando vi sia un gruppo formato da più persone che hanno programmato la sistematica realizzazione di reati contro il patrimonio, in particolare rapine in banca, attuate secondo modalità ripetitive e collaudate da più soggetti parzialmente travisati, che operano con la minaccia di armi. Tale vincolo associativo, che prescinde dalla concreta partecipazione ai singoli reati-fine, si caratterizza per l'esistenza di un pactum sceleris tra i correi, i quali rimangono stabilmente a disposizione dell'organizzazione criminale per il perseguimento dello scopo comune, essendo riconosciuti e inclusi nella sua struttura anche per facta concludentia, senza necessità di manifestazioni formali o rituali. La chiamata in correità del concorrente, per assurgere al rango di prova pienamente valida ai fini dell'affermazione della penale responsabilità, necessita non solo di una positiva valutazione in ordine alla sua intrinseca attendibilità, avuto riguardo alla personalità del chiamante, alle sue condizioni socio-economiche e familiari, al suo passato, ai suoi rapporti con l'accusato, alla genesi remota e prossima della scelta processuale da lui compiuta, nonché alle caratteristiche delle dichiarazioni accusatorie, ma anche di riscontri estrinseci che abbiano carattere individualizzante, cioè riferiti a fatti che riguardano direttamente la persona dell'incolpato in relazione a tutti gli specifici reati a lui addebitati. Il giudizio di comparazione tra opposte circostanze, implicando una valutazione discrezionale tipica del giudizio di merito, sfugge al sindacato di legittimità qualora non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e sia sorretta da sufficiente motivazione, tale dovendo ritenersi quella che per giustificare la soluzione dell'equivalenza si sia limitata a ritenerla la più idonea a realizzare l'adeguatezza della pena irrogata in concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PACILLI G.A.R. - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2903 della Corte d'Appello di Venezia del 7 settembre 2017;
Visti gli atti, la sentenza e i ricorsi;
Udita nella pubblica udienza del 17 ottobre 2018 la relazione fatta dal ((omissis));
Udito il Sostituto Procuratore Generale in persona di ((omissis)), che ha concluso chiedendo di rigettare il ricorso di (OMISSIS) e di dichiarare inammissibili i ricorsi di (OMISSIS) e…

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