La vendita di prodotti industriali con segni mendaci, pur in assenza di contraffazione del marchio, integra il reato di cui all'art. 517 c.p. quando i beni presentano caratteristiche tali da indurre in inganno il consumatore circa la provenienza e le qualità essenziali del prodotto. A tal fine, non è necessaria la prova di una contraffazione del marchio, essendo sufficiente che il segno distintivo utilizzato, ancorché non registrato, sia idoneo a creare confusione nel pubblico sulla effettiva origine del bene. Inoltre, la sottrazione di prodotti sottoposti a sequestro penale, anche se denunciata successivamente dal detentore, integra il reato di cui all'art. 334 c.p. qualora risulti provata la sospetta coincidenza temporale tra la sparizione dei beni e il loro successivo rinvenimento nella disponibilità dell'imputato. La valutazione delle prove e delle circostanze fattuali è riservata ai giudici di merito, non essendo consentito alla Corte di Cassazione una rivalutazione nel merito degli elementi probatori.