Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33907 del 3 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:33907PEN

Massima

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Il dolo nel reato di falso in atto pubblico non può essere escluso dalla mera presenza nell'organigramma di organi tecnici deputati alla verifica di congruità delle fatturazioni, in quanto l'imputato rimane comunque gravato dai doveri di controllo inerenti alle sue funzioni. Pertanto, l'accertamento della sussistenza del dolo richiede un'attenta valutazione delle circostanze concrete, anche alla luce di eventuali dichiarazioni ammissorie dell'imputato, senza che possa ritenersi sufficiente il mero rilievo di un atteggiamento colposo. Il giudice di merito è tenuto a motivare adeguatamente in ordine all'elemento psicologico del reato, non potendosi ritenere integrato un mero errore percettivo nella sentenza di legittimità che abbia fatto riferimento a tale motivazione, ancorché contestata dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

TR. IT. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/10/2008 QUINTA SEZ. CORTE CASSAZIONE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ZAMPETTI UMBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Bua Francesco che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente l'avv. Barletta Alberto che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

1. Con …

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