Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25840 del 4 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25840PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., richiede la dimostrazione di un concreto contributo causale dell'indagato all'esistenza o al rafforzamento del sodalizio, nonché la prova della sua affectio societatis, intesa come permanente disponibilità ad operare per il perseguimento dei fini criminosi comuni. Tali elementi non possono essere desunti da mere dichiarazioni generiche di collaboratori di giustizia o da intercettazioni telefoniche ed ambientali prive di specifici riscontri, dovendosi invece individuare condotte, comportamenti ed eventi idonei a coinvolgere attualmente l'indagato nel sodalizio mafioso. Analogamente, il favoreggiamento della latitanza di un soggetto colpito da ordine di carcerazione non può essere dedotto in via meramente logica dalla posizione apicale ricoperta dall'indagato nell'ambito dell'organizzazione criminale, in assenza di elementi concreti che dimostrino il suo effettivo coinvolgimento nell'attività di protezione del latitante. Infine, ai fini della custodia cautelare in carcere, le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza richieste dall'art. 275, comma 4, c.p.p. per i soggetti ultrasettantenni devono essere valutate con riferimento all'attualità della pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1268/2011 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 29/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

sentite le conclusioni del PG Dr. Fodaroni Giuseppina, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordi…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.