Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24300 del 19 giugno 2024

ECLI:IT:CASS:2024:24300PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta anche da elementi indiziari che, pur non essendo di per sé sufficienti a fondare un'accusa originaria, sono idonei a dimostrare il perdurante coinvolgimento dell'imputato nelle dinamiche criminali del sodalizio, come i contatti con esponenti di vertice, la conoscenza dell'organigramma e della struttura organizzativa della cosca, la partecipazione a summit e riunioni, nonché lo svolgimento di un ruolo funzionale alla risoluzione di controversie e al sostentamento degli associati. Tali elementi, unitamente alla precedente condanna per il medesimo reato, sono rilevanti ai fini della prova della continuità della condotta partecipativa, senza che assuma rilievo il mero decorso del tempo, in quanto la particolare stabilità del vincolo associativo mafioso comporta la presunzione della perdurante operatività del sodalizio, salvo prova contraria. Inoltre, in tema di reati di associazione mafiosa, sussiste una doppia presunzione, relativa quanto alla sussistenza delle esigenze cautelari ed assoluta con riguardo all'adeguatezza della misura carceraria, per cui il giudice non ha l'obbligo di dimostrare in positivo la ricorrenza dei pericula libertatis, ma deve soltanto apprezzare gli eventuali segnali di rescissione del legame del soggetto con il sodalizio criminale tali da smentire, nel caso concreto, l'effetto della presunzione, in mancanza dei quali va applicata in via obbligatoria la misura della custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da

BEURANI Sergio - Presidente

IMPERIALI Luciano - Consigliere

PARDO Ignazio - Consigliere

AIELLI Lucia - Relatore

ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Ma.Fi. nato a C. il 4/6/1969
avverso l'ordinanza del TRIBUNALE DI CATANZARO in data 21/11/2023
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCIA AIELLI;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore ALESSANDRO CIMMINO che ha chiesto il rigetto del ricorso;
uditi gli avv.ti Fr.Bu. e Ro.Co. i quali hanno concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21/11/2023 il Tribunale del riesame di Catanzaro ha rigettato l'istanza di riesame proposta avverso l'ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal GIP del Tr…

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