Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45161 del 4 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45161PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione di un provvedimento cautelare, non deve sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare se la motivazione adottata sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Le censure mosse sulla valutazione degli elementi indiziari e sulla sussistenza delle esigenze cautelari, se non integrano vizi di legittimità, ma si risolvono in una mera critica in fatto della decisione, sono inammissibili in sede di legittimità, in quanto tendono a provocare un indebito intervento sostitutivo della Corte di cassazione rispetto ai contenuti della decisione adottata dal giudice del merito. La motivazione per relationem, anche se succinta, è legittima nei procedimenti cautelari, purché sia logica e coerente con le considerazioni svolte in sede di emissione delle ordinanze cautelari a carico dei medesimi indagati per fatti connessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. JAPPELLI Renato del foro di Napoli, nell'interesse di Gh. Mi. , nato a (OMESSO) e dall'avv. ((omissis)), del foro di ((omissis)) C.V. nell'interesse del medesimo Gh. Mi. , nonche' di Ma. Er. , nato a (OMESSO) e Le. Se. , nato in (OMESSO);

avverso ordinanza del Tribunale per il riesame di Napoli in data 6 maggio 2008, dep. in data 17/7/2008;

Sentita la relazione fatta dal consigliere Dr. ((omissis));

Ud…

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