Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8964 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:8964SENT

Massima

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Il provvedimento di disdetta della concessione di occupazione di suolo pubblico costituisce un atto amministrativo avente natura vincolata, che consegue come fase esecutiva del potere discrezionale di pianificazione del territorio comunale. La disdetta si conforma al modello proprio della c.d. concessione-contratto, e si fonda su una dichiarazione dell'Amministrazione concedente che, almeno trenta giorni dalla scadenza della concessione, notifica al concessionario la propria volontà di non rinnovare il rapporto in essere, con la conseguenza che la dichiarazione medesima toglie effetto alla rinnovazione tacita della concessione ottenuta dal concessionario mediante la prosecuzione nel pagamento del canone. La disdetta postula che il provvedimento concessorio spieghi i suoi effetti sino alla scadenza e produce, a tale momento, il mancato rinnovo della concessione, mentre la revoca determina che il provvedimento concessorio termini i propri effetti prima della sua scadenza. Il fondamento della potestà di revisione delle concessioni OSP esistenti è rinvenibile nella natura concessoria del relativo provvedimento ampliativo che risente delle modifiche ratione temporis intervenute, tra le quali la revisione dei criteri di concessione culminata nell'adozione del regolamento e nel Piano di Massima Occupabilità conseguentemente approvato. Pertanto, l'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non costituisce circostanza tale da comportare l'invalidità dei provvedimenti di disdetta assunti, il cui contenuto non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, stante l'inesistenza di un contrapposto diritto di insistenza del concessionario o di un'aspettativa giuridicamente rilevante al rinnovo.

Sentenza completa

Pubblicato il 04/08/2020

N. 08964/2020 REG.PROV.COLL.

N. 11922/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11922 del 2007, proposto da
Società Zaro S.r.l. e Gisa S.r.l., ciascuna in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentate e difese dagli avvocati Alessio Spalma, Gennaro Terracciano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Gennaro Terracciano in Roma, piazza San Bernardo 101;

contro

Comune di Roma – Roma Capitale, in persona del Sindaco, legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Pietro Bonanni e dall’avvocato Rosalda Rocchi, dell’Avvocatura Capitolina, con domicilio presso la sua sede in Roma, v…

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