Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37853 del 25 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:37853PEN

Massima

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Il delitto di ricettazione, ai fini della sussistenza della circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità, richiede una valutazione complessiva del danno cagionato alla persona offesa, non limitata al solo valore economico della cosa ricettata, ma estesa a tutti i danni patrimoniali direttamente riconducibili al fatto illecito. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale circostanza attenuante, deve accertare in concreto la gravità del danno patrimoniale complessivamente arrecato, senza necessità di specifiche analisi civilistiche, ma sulla base di una motivazione logica e adeguata, insindacabile in sede di legittimità salvo vizi logici o manifesta illogicità. La valutazione del danno in termini di speciale tenuità deve altresì tener conto delle modalità di commissione del reato, dell'intensità del dolo e della personalità del reo, elementi che possono escludere l'applicabilità dell'attenuante anche in presenza di un modesto valore economico della cosa ricettata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. GI. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 17/11/2009 della Corte di Appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

Udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) ha concluso per l'inammissibilita';

FATTO

p.1. Con sentenza del 17/11/2009, la Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma dell…

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