Cassazione penale Sez. V sentenza n. 484 del 8 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:484PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando il comportamento minaccioso o molesto, posto in essere con condotte reiterate, abbia cagionato nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo, un fondato timore per la propria incolumità o di un prossimo congiunto, ovvero abbia costretto la vittima ad alterare le proprie abitudini di vita. A tal fine, è sufficiente il verificarsi di uno solo degli eventi previsti dalla norma, senza che sia necessario che tali eventi sfocino in una patologia conclamata, la quale può assumere rilevanza solo nell'ipotesi di concorso formale con il delitto di lesioni. Ai fini della configurabilità del reato, inoltre, è sufficiente la reiterazione di anche sole due condotte di minaccia o molestia. Nella valutazione degli indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o giuridici della motivazione, senza possibilità di una nuova valutazione degli elementi di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa in data 4.3.2014 dal tribunale del riesame di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott.ssa FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per la ricorrente il difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), del …

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