Il ritardo nel rilascio di un'autorizzazione unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile non comporta automaticamente il diritto al risarcimento del danno da parte del privato richiedente. Ai fini del riconoscimento della responsabilità risarcitoria dell'amministrazione, è necessario che il privato dimostri non solo l'illegittimità del ritardo, ma anche l'ingiustizia del danno subito, provando il nesso di causalità giuridica tra la condotta omissiva dell'amministrazione e il mancato conseguimento di un bene della vita cui avrebbe avuto titolo. In particolare, il privato deve dimostrare la propria capacità economico-finanziaria di realizzare l'opera entro i termini utili per accedere agli incentivi previsti dalla normativa di settore, nonché la verosimile possibilità di completare i lavori in tempo utile, tenuto conto della tempistica media di realizzazione di opere analoghe. L'omessa attivazione tempestiva dei poteri sostitutivi e dell'azione avverso il silenzio da parte del privato costituisce inoltre un elemento rilevante ai fini della valutazione della sua condotta diligente e collaborativa, che può incidere sull'an e sul quantum del risarcimento.