Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46249 del 12 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:46249PEN

Massima

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L'errore materiale nella data di commissione del reato indicata nell'imputazione non comporta nullità della sentenza, purché l'imputato sia stato messo in condizione di comprendere pienamente la collocazione cronologica del fatto contestatogli e di difendersi adeguatamente al riguardo. L'esatta indicazione della data del fatto non costituisce elemento essenziale della contestazione, essendo sufficiente che l'imputato sia stato posto in grado di conoscere e contrastare l'addebito mossogli. L'erronea indicazione della data, se non ha cagionato alcun pregiudizio alla difesa, non determina la nullità della sentenza, in quanto il principio di tassatività delle nullità processuali impone di non estendere oltre i casi espressamente previsti dalla legge l'invalidazione degli atti. Il giudice di merito, nel valutare la rilevanza dell'errore materiale, deve verificare se esso abbia effettivamente impedito all'imputato di esercitare pienamente il suo diritto di difesa, senza limitarsi a un mero riscontro formale della difformità tra l'imputazione e la prova. La sentenza di condanna può quindi essere legittimamente pronunciata anche in presenza di un'inesatta indicazione della data del fatto, purché risulti accertato che l'imputato sia stato posto in condizione di conoscere e contrastare adeguatamente l'addebito mossogli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 18.5.2017 della Corte d'appello di Napoli, visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi al ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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