Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 25577 del 5 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:25577PEN

Massima

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Quando nei confronti di una stessa persona sono emesse, in procedimenti diversi, più ordinanze cautelari per fatti diversi in relazione ai quali esiste una connessione qualificata, la retrodatazione prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. opera per i fatti desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio nel procedimento in cui è stata emessa la prima ordinanza. Ai fini della retrodatazione, i fatti oggetto della seconda ordinanza devono essere desumibili dagli atti fin dal momento dell'emissione della prima ordinanza cautelare, nel senso che devono emergere elementi idonei a giustificare le relative misure, senza che sia necessaria la possibilità di contestare specifiche ipotesi di reato. Pertanto, il requisito della desumibilità dagli atti dei fatti oggetto della seconda ordinanza anteriormente all'emissione del primo provvedimento coercitivo va inteso come emergenza dagli atti, fin dal momento dell'emissione della prima ordinanza cautelare, di elementi idonei a giustificare le relative misure, senza che sia necessaria la possibilità di contestare specifiche ipotesi di reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. MARZANO Francesco - Consigliere

Dott. BRUSCO Carlo Giuseppe - Consigliere

Dott. IACOPINO Silvana G. - rel. Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 547/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 29/10/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA GIOVANNA IACOPINO;

lette/sentite le conclusioni del PG. Dott. Gialanella A.;

udito il dif. avv. Nardelli Ciro e il dif. avv. De Perna G., che chiedono l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

In data 29/10/2009 il Tribunale di B…

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