Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46975 del 18 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46975PEN

Massima

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La privazione della libertà personale costituisce un'ipotesi aggravata del delitto di rapina quando essa si trovi in rapporto funzionale con l'esecuzione della rapina medesima, essendo in tal caso assorbita nella fattispecie di cui all'art. 628, comma 3, n. 2, c.p. Diversamente, quando la privazione della libertà non abbia una durata limitata al tempo strettamente necessario alla consumazione della rapina, ma ne preceda o ne segua l'attuazione, protraendosi oltre il suddetto limite temporale, il reato di sequestro di persona concorre con quello di rapina. Tale principio, affermato dalla costante giurisprudenza di legittimità, si fonda sulla necessità di distinguere le ipotesi in cui la limitazione della libertà personale sia strumentale e funzionale alla realizzazione della rapina, da quelle in cui essa si ponga come condotta autonoma e distinta, configurando un concorso di reati. Pertanto, ai fini della configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 628, comma 3, n. 2, c.p., occorre verificare se la privazione della libertà personale abbia avuto una durata limitata al tempo strettamente necessario all'esecuzione della rapina, ovvero se essa si sia protratta oltre tale limite, dando luogo a un autonomo reato di sequestro di persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. DIDOMENICO Vincenzo - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AC. CI. , N. IL (OMESSO);

2) ME. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/02/2004 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DIOTALLEVI GIOVANNI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Cons. Dott. BAGLIONE Tindari, che ha concluso per la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

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