Cassazione penale Sez. III sentenza n. 33369 del 18 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33369PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti può essere desunta dalla stabilità e continuità dei rapporti tra l'imputato e gli altri associati, nonché dalla prova del suo concreto contributo al rafforzamento e alla conservazione del sodalizio criminoso, anche attraverso condotte di acquisto, cessione e commercializzazione della droga, senza che sia necessaria la dimostrazione di un ruolo apicale o di una posizione di vertice nell'organizzazione. Tuttavia, la mera contiguità o vicinanza occasionale agli esponenti dell'associazione non è sufficiente a integrare la condotta partecipativa, dovendosi accertare un effettivo e consapevole contributo dell'imputato alle attività illecite del gruppo. L'eventuale uso personale di stupefacenti da parte dell'imputato non esclude la sua responsabilità per il reato associativo, qualora emerga la sua stabile e continuativa dedizione al commercio della droga, anche in forma di acquisti per conto del gruppo. Inoltre, la richiesta di definizione del processo con il rito abbreviato, condizionata all'acquisizione integrale delle trascrizioni delle intercettazioni, è incompatibile con le finalità di tale rito e deve essere rigettata, non essendo la trascrizione prova o fonte di prova, ma solo una rappresentazione grafica del contenuto delle registrazioni già acquisite. Infine, l'acquisizione di un verbale di polizia giudiziaria, in assenza di espressa opposizione della difesa, è legittima anche in caso di lieve difformità tra la data indicata nella richiesta di acquisizione e quella effettiva del verbale, purché il suo contenuto risulti comunque confermato da altri elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza in data 14.10.2016 della Corte d'appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Ubalda Macri';
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. CUOMO Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con se…

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