Il provvedimento cautelare di sospensione dal servizio di un magistrato, adottato in sede disciplinare, può essere mantenuto anche quando il procedimento penale a carico del medesimo magistrato si sia concluso con una sentenza di assoluzione non ancora definitiva, in quanto impugnata dal pubblico ministero. Ciò in quanto la valutazione prognostica sulla fondatezza dell'azione disciplinare, effettuata al momento dell'adozione della misura cautelare, non risulta modificata dalla sentenza di assoluzione non definitiva, non essendo questa vincolante per il giudice disciplinare. Il procedimento disciplinare, inoltre, non si estingue per il decorso del termine biennale dalla sua promozione, qualora l'azione penale sia stata esercitata per i medesimi fatti, anche se limitatamente ad alcuni di essi, in quanto in tal caso il termine è sospeso. Il giudice disciplinare, pertanto, può legittimamente mantenere la misura cautelare della sospensione dal servizio, in attesa dell'esito definitivo del procedimento penale, senza che ciò comporti una violazione del principio di presunzione di innocenza, atteso che la misura cautelare non ha natura sanzionatoria ma cautelare, essendo finalizzata a tutelare l'immagine e il prestigio della magistratura.