Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49506 del 23 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49506PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei propri poteri, priva arbitrariamente della libertà personale un cittadino, trattenendolo contro la sua volontà e in assenza di un provvedimento di arresto, e lo sottopone a trattamenti umilianti e lesivi della dignità, commette il reato di abuso di autorità e violenza privata. Tale condotta non può essere giustificata dalla successiva falsa testimonianza resa dal pubblico ufficiale per occultare i fatti, in quanto la scriminante dell'art. 384 c.p. richiede che la falsa dichiarazione sia necessaria per evitare un grave e inevitabile nocumento alla propria libertà o onorabilità, circostanza che non ricorre quando il pubblico ufficiale abbia agito in violazione dei doveri del proprio ufficio. Pertanto, il pubblico ufficiale che, abusando dei propri poteri, priva arbitrariamente della libertà personale un cittadino e lo sottopone a trattamenti lesivi della dignità umana, commette il reato di abuso di autorità e violenza privata, senza che possa invocare la scriminante della falsa testimonianza per occultare i fatti, in quanto tale condotta non è necessaria per evitare un grave e inevitabile nocumento alla propria libertà o onorabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CE. Co. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Lecce 29 ottobre 2008 n. 1525;

Sentita la relazione svolta dal Cons. Dott. MANNINO Saverio F.;

Sentita la requisitoria del PROCURATORE GENERALE, in persona del Dott. BAGLIONE Tindari, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Sentita l'arringa del difensore, avv. Paolo CICORIA GERVASIO, il quale ne ha chiest…

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