Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40009 del 9 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:40009PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, è oggetto di espressioni offensive e denigratorie da parte del privato, le quali ne aggrediscono l'onore e il decoro, integra il reato di ingiuria, non configurandosi tale condotta come mero esercizio del diritto di critica. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla ricostruzione e all'apprezzamento dei fatti, essendo preclusa la mera rilettura degli elementi fattuali posti a fondamento della decisione impugnata. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, fondata sulla manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare la prescrizione del reato maturata successivamente alla sentenza impugnata, in quanto l'inammissibilità impedisce il formarsi di un valido rapporto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata il 21.4.2011 dalla corte di appello di Trieste;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Stabile Carmine, che ha concluso chiedendo che la sentenza impugnata sia annullata senza r…

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