Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17762 del 10 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:17762PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza illecita, caratterizzato da evidenti anomalie e irregolarità, integra il reato di ricettazione, in quanto la mancanza di plausibili giustificazioni circa la sua provenienza fa presumere la consapevolezza della sua origine delittuosa. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento psicologico del reato, può legittimamente fondarsi su elementi oggettivi, quali le peculiari caratteristiche del bene e le modalità del suo possesso, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Inoltre, la natura e la complessità delle operazioni illecite compiute escludono la configurabilità della fattispecie lieve di ricettazione, anche in presenza di un precedente perdono giudiziale per analogo reato, in quanto tale circostanza denota la persistenza della condotta criminosa. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a garantire l'effettività della repressione penale dei reati contro il patrimonio, impedendo che la mera mancanza di una confessione esplicita possa ostacolare l'accertamento della responsabilità dell'imputato, laddove il suo comportamento e le caratteristiche del bene posseduto siano incompatibili con una lecita provenienza. Tale orientamento giurisprudenziale, pertanto, costituisce un importante presidio a tutela della proprietà e della legalità economica, valorizzando gli elementi fattuali e oggettivi nella ricostruzione dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CARMENINI Secondo - rel. Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. NI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 16/2008 CORTE APP.SEZ.MINORENNI di REGGIO CALABRIA, del 15/07/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SECONDO LIBERO CARMENINI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

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