L'attività di escavazione e rimozione di materiale dal suolo, anche se svolta in un fondo agricolo di proprietà e in assenza di un titolo edilizio, può configurarsi come attività di cava abusiva soggetta ad autorizzazione regionale ai sensi della normativa vigente, qualora il materiale estratto sia destinato a scopi imprenditoriali o commerciali, anche se in misura inferiore ai limiti volumetrici previsti per gli interventi di manutenzione e miglioramento fondiario. Ciò in quanto la ratio della disciplina regionale in materia di attività estrattive è volta a regolamentare ogni forma di sfruttamento a fini economici delle risorse minerarie, a prescindere dalla qualificazione formale dell'intervento come attività edilizia o agricola. Pertanto, l'ottenimento di un titolo edilizio o la limitata entità del materiale estratto non escludono di per sé la necessità dell'autorizzazione regionale, qualora emerga che l'attività abbia avuto una finalità imprenditoriale o commerciale, anche solo parziale, come desumibile da elementi oggettivi quali la rimozione e l'assenza del materiale estratto dal sito di escavazione.