Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35374 del 15 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:35374PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 è legittimo quando sussistono seri indizi circa la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi o le attività economiche del soggetto interessato, nonché l'impossibilità di giustificarne la legittima provenienza, essendo tali elementi idonei a integrare il periculum in mora richiesto per l'adozione della misura cautelare reale. In particolare, il giudice può desumere la sproporzione patrimoniale dall'incremento di beni e disponibilità finanziarie coincidente con l'instaurazione di relazioni con soggetti inseriti in contesti criminali, nonché dalla mancata prova, da parte del destinatario del sequestro, della legittima provenienza dei beni, anche in presenza di documentazione prodotta a tal fine ma ritenuta priva di valenza probatoria. Inoltre, il giudice può ritenere che specifici beni siano il frutto di attività estorsive poste in essere nell'interesse dell'associazione mafiosa, sulla base di elementi emersi dalle intercettazioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. GR., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/11/2007 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'AMBROSIO V., che ha chiesto il rigetto del ricorso.

Non e' comparso il difensore.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di Catania, con ordinanza 9/11/2007, confermava il decreto di sequestro…

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