Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8352 del 21 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:8352PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione non può annullare il titolo esecutivo, rappresentato dalla decisione irrevocabile di condanna e dal correlato ordine di esecuzione, per dedurre ipotesi di nullità degli atti processuali verificatesi nel procedimento di cognizione, in quanto tali nullità sono rilevabili esclusivamente attraverso l'impugnazione dei provvedimenti che definiscono il grado di giudizio in cui la nullità si sarebbe verificata. Pertanto, l'incidente di esecuzione non è la sede idonea per far valere vizi o irregolarità processuali occorsi nel procedimento di cognizione, essendo tale sede riservata unicamente alla verifica della regolarità formale e sostanziale del titolo esecutivo. Inoltre, la richiesta di restituzione nel termine ai sensi dell'art. 175 c.p.p. deve essere espressamente formulata nell'istanza, non potendo essere desunta implicitamente dal suo contenuto, e il giudice non è tenuto a pronunciarsi su di essa qualora non sia stata specificamente richiesta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAMPETTI Umberto - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1/2013 TRIBUNALE di CALTANISSETTA, del 19/02/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. GALASSO Aurelio che ha chiesto dichiararsi il ricorso inammissibile.

IN FATTO E IN DIRITTO

1. In data 11 marzo 2013, il Tribunale di Caltanissetta, quale giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza proposta nell'interesse di (OMISSIS), te…

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