Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46530 del 24 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:46530PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo concreto e attuale che la libera disponibilità del bene possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. Tuttavia, tale misura cautelare reale deve essere revocata quando vengono meno i presupposti che ne hanno giustificato l'adozione, come nel caso in cui il pubblico ministero richieda l'archiviazione del procedimento penale per insussistenza del reato. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso per cassazione proposto avverso il provvedimento di sequestro, in ragione della sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, senza applicare le sanzioni processuali previste per l'inammissibilità del gravame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. M. - rel. Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 93/2015 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 08/04/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRO MARIA ANDRONIO;
sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo inammissibilita' per rinuncia.
RITENUTO IN FATTO
1. - Con ordinanza dell'8 aprile 2015, il Tribunale di Salerno ha rigettato la richiesta di riesame proposta dall'indagato avverso il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip dello stesso Tri…

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