Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2192 del 15 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:2192PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità e continuità dell'attività delittuosa, nonché dal grado di coinvolgimento dell'indagato in una pericolosa struttura criminale, anche in assenza di recenti condotte illecite, qualora emerga una propensione non effimera dell'indagato a mantenere contatti con fornitori di droga e a intraprendere nuove azioni delittuose. Il trascorrere di un considerevole lasso di tempo dalla commissione del fatto non esclude necessariamente la sussistenza del pericolo di recidiva, qualora il giudice motivi adeguatamente sulla personalità dell'indagato e sulla sua radicata dedizione al crimine organizzato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SI. Al., n. a (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 26-28 febbraio 2007 del Tribunale di Catania;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito per il ricorrente l'avv. …

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