Consiglio di Stato sentenza n. 437 del 1998

ECLI:IT:CDS:1998:437SENT

Massima

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Il piano regolatore generale, una volta adottato dal Comune, può essere successivamente modificato e approvato dalla Regione anche con integrazioni e correzioni, senza che ciò comporti la necessità di una nuova adozione da parte del Comune, purché le varianti non incidano sulle caratteristiche essenziali e sui criteri di impostazione del piano originario. L'esistenza di una pregressa lottizzazione autorizzata dal Comune non crea per il proprietario un affidamento tutelabile né impone all'Amministrazione di motivare specificamente il mutamento delle previsioni urbanistiche, rientrando tale potere di pianificazione nella discrezionalità comunale. Le osservazioni dei privati al piano regolatore non costituiscono rimedi giuridici, ma forme di collaborazione alla sua formazione, per cui non è necessaria una specifica confutazione di tutte le argomentazioni proposte, essendo sufficiente il richiamo alle linee portanti e alle considerazioni poste a base del piano.

Sentenza completa

FATTO
(omissis)
DIRITTO
1. Gli odierni appellanti, proprietari di un appezzamento di terreno sito nel quartiere residenziale "Casale" del Comune di Brindisi, lotto residuo di una vecchia lottizzazione autorizzata dal Sindaco nel 1956 e che si assume interamente attuata con il pieno adempimento degli obblighi assunti dai lottizzanti, con l'unica eccezione del terreno inedificato degli appellanti medesimi, impugnano la sentenza dei primi giudici, che ha riconosciuto legittimi gli atti di adozione e di approvazione del Piano Regolatore Generale del citato Comune, che aveva inserito il terreno di loro proprietà nella zona F2 (attrezzature urbane di quartiere), con destinazione ad asili nido, scuole materne e dell'obbligo, attrezzature di interesse comune e parcheggi.
Deducono gli interessati censure che attengono sia al procedimento in generale seguito dalle Amministrazioni intimate, sia alla legittimità delle scelte vincolistiche operate in relazione al…

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