Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, anche se commesso in concorso con un gruppo criminale organizzato operante in più Stati, integra una fattispecie autonoma rispetto all'associazione per delinquere, essendo sufficiente che l'organizzazione abbia agevolato, anche solo in parte, la realizzazione del reato transnazionale, senza necessità di una stabile e strutturata partecipazione del singolo indagato al sodalizio criminale. In tali casi, vige una presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari, che il giudice può superare solo in presenza di elementi concreti e specifici idonei a dimostrare l'insussistenza della pericolosità sociale dell'indagato e degli altri pericula libertatis, senza che egli abbia l'onere di darne positiva dimostrazione. La valutazione della credibilità e attendibilità delle fonti dichiarative, specie se convergenti e corroborate da altri elementi indiziari, rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, la cui motivazione non può essere censurata in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o contraddittorietà.