Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11615 del 7 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11615PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso si consuma nel momento in cui il soggetto entra a far parte dell'organizzazione criminale, senza che sia necessario il compimento di specifici atti esecutivi della condotta illecita programmata, essendo sufficiente la dichiarata adesione al sodalizio con la "messa a disposizione" dell'indagato. Gli elementi indiziari desunti da conversazioni intercettate tra terzi inconsapevoli dell'ascolto sono liberamente valutati dal giudice secondo gli ordinari criteri di apprezzamento della prova, anche quando presentino valenza accusatoria nei confronti di terzi che avrebbero concorso in reati commessi dagli stessi dichiaranti, non trovando applicazione la regola di cui all'art. 192, comma 3, c.p.p. Ai fini della sussistenza della gravità indiziaria per il reato di associazione mafiosa, il giudice può valorizzare elementi quali: i precedenti penali dell'indagato, le conversazioni ambientali che evidenziano comportamenti indicativi di appartenenza all'associazione e di rivendicazione del "metus" mafioso, le discussioni su iniziative economiche in settori inquinati dalla criminalità organizzata, le confidenze non verosimili al di fuori dell'ambiente degli associati, nonché le pressioni mafiose esercitate per ottenere assunzioni lavorative. Tali elementi, ricostruiti in maniera logica e unitaria, possono costituire un compendio indiziario convergente rispetto all'accusa di perdurante intraneità dell'indagato all'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/10/2019 del TRIB. LII3ERTA' di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO FILIPPINI;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. MARINELLI FELICETTA che conclude per il rigetto.
udito il difensore l'avvocato (OMISSIS) chiede l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 9.9.2019 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Caltanissetta applicava a (…

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