Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 900 del 2019

ECLI:IT:TARLE:2019:900SENT

Massima

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L'amministrazione pubblica ha l'obbligo di concludere il procedimento amministrativo avviato su istanza di parte con un provvedimento espresso, sia esso di accoglimento o di rigetto, entro il termine di 30 giorni, ovvero, in mancanza di specifica previsione, entro 90 giorni. Tale obbligo sussiste anche nei casi in cui l'istanza risulti manifestamente infondata o inammissibile, dovendosi in tali ipotesi adottare un provvedimento semplificato che dia conto in modo sintetico dei motivi di irricevibilità, inammissibilità, improcedibilità o infondatezza della domanda. Il mancato rispetto del termine per la conclusione del procedimento legittima il privato a chiedere la nomina di un commissario ad acta, con oneri a carico dell'amministrazione inadempiente. Il principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, sancito dall'art. 97 Cost., impone all'amministrazione di esaminare e valutare ogni istanza del cittadino, pronunciandosi in modo espresso e motivato, al fine di garantire la tutela delle posizioni giuridiche soggettive e l'effettività della partecipazione procedimentale. L'obbligo di provvedere, inoltre, costituisce un corollario del diritto di accesso agli atti e ai procedimenti amministrativi, riconosciuto dall'art. 24 Cost. e dalla legge n. 241/1990, in quanto solo la conclusione espressa del procedimento consente al privato di conoscere le determinazioni assunte dall'amministrazione e di eventualmente impugnarle. Il mancato rispetto dell'obbligo di provvedere, pertanto, integra una violazione di legge e un eccesso di potere per omessa valutazione dei presupposti e difetto di motivazione, lesiva del principio di buon andamento e del diritto di difesa del cittadino.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/05/2019

N. 00900/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00428/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Prima

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 428 del 2019, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Carovigno non costituito in giudizio;

per l'annullamento

del silenzio illegittimamente serbato sull'istanza proposta in data 26.11.2018 volto ad ottenere l'adozione di provvedimenti repressivi ex art. 40 Legge 47/85 e accertamento dell'obbligo di provvedere

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio …

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