Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2644 del 17 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:2644PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza del vincolo della continuazione tra più reati, deve accertare che i singoli reati fine siano stati inseriti nel programma criminoso dell'associazione mafiosa al momento della costituzione del vincolo associativo ovvero della successiva adesione ad esso. La mera adesione del condannato all'organizzazione criminosa non è di per sé sufficiente a dimostrare l'unicità del disegno criminoso tra il reato associativo e i reati fine, essendo necessario verificare la contiguità temporale, la casualità e la contingenza dei moventi, nonché la diversità delle connotazioni esecutive dei singoli reati. Il giudice dell'esecuzione non può sindacare la disparità di trattamento rispetto a casi analoghi, in quanto i vizi di legittimità del provvedimento sono sempre interni ad esso e non rileva il confronto con altri casi. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel rigettare la richiesta di applicazione della disciplina della continuazione, deve motivare adeguatamente l'assenza dei presupposti per il riconoscimento del vincolo della continuazione tra il reato associativo e i reati fine, nonché tra i diversi reati fine, anche quando essi siano stati commessi in costanza di adesione all'organizzazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 125/2011 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 13/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE LOCATELLI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza del 13.12.2011 la Corte di appello di Caltanissetta, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta presentat…

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