La strada privata ad uso pubblico, pur essendo di proprietà privata, è soggetta a servitù di uso pubblico quando ricorrono i seguenti requisiti: 1) il passaggio esercitato da una collettività indeterminata di persone appartenenti ad un gruppo territoriale; 2) la concreta idoneità della strada ad assolvere ad esigenze di carattere generale, anche per il collegamento con la pubblica via; 3) un titolo valido a sorreggere l'affermazione del diritto di uso pubblico, che può anche identificarsi nella protrazione dell'uso da tempo immemorabile. Tali requisiti possono essere desunti da elementi quali l'ubicazione della strada all'interno di luoghi abitati, l'inclusione nella toponomastica comunale, l'apposizione della numerazione civica e della segnaletica stradale, il collegamento con la rete viaria pubblica, nonché l'iscrizione della strada nell'elenco comunale delle strade private ad uso pubblico, che costituisce presunzione relativa superabile solo con prova contraria. Pertanto, in presenza di tali indici, il proprietario non può impedire l'accesso e la circolazione sulla strada privata, né può realizzare opere che ne limitino l'uso pubblico, come l'installazione di una sbarra all'ingresso.