Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18996 del 20 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18996PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla gravità oggettiva delle modalità esecutive del fatto, dalle dichiarazioni confessorie dell'imputato, dai precedenti penali specifici per reati della stessa indole, nonché dalla pendenza di un procedimento per evasione, elementi che, nel loro complesso, integrano una prognosi sfavorevole sulla futura condotta dell'indagato. In tali ipotesi, la misura cautelare della custodia in carcere risulta proporzionata, sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo, in quanto extrema ratio necessaria a scongiurare il pericolo di reiterazione del reato, non essendo sufficiente l'applicazione di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - rel. Consigliere

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/11/2016 del TRIB. LIBERTA' di MESSINA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere CATERINA MAZZITELLI;
Il Procuratore Generale, nella persona del Sost. Proc. Gen. Dott.ssa FILIPPI P., ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
(OMISSIS), a mezzo difensore di fiducia, ha proposto ricorso per cassazione avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale del …

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