Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47385 del 20 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:47385PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992, convertito in l. n. 356/1992, è legittimo quando, in relazione al fumus commissi delicti, risulta astrattamente configurabile uno dei reati ivi indicati e, in relazione al periculum in mora, vi siano seri indizi della sproporzione tra il valore dei beni e il reddito o le attività economiche del soggetto, nonché della mancata giustificazione della loro lecita provenienza, a prescindere dalla formale intestazione dei beni. L'accertamento della divergenza tra intestazione formale e disponibilità effettiva del bene, tale da consentire l'affermazione che il terzo intestatario si sia prestato alla titolarità apparente al solo fine di favorire la permanenza dell'acquisizione del bene in capo al condannato e salvaguardarlo dal pericolo della confisca, è sufficiente a giustificare il sequestro preventivo, senza che assumano rilievo eventuali errori nella ricostruzione dei rapporti tra i soggetti coinvolti, purché la motivazione del provvedimento risulti comunque adeguata e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

D'. Vi. ;

avverso l'ordinanza 2 maggio 2011 del Tribunale di Bologna.

Letti gli atti, l'ordinanza denunciata ed il ricorso.

Udita nell'udienza in camera di consiglio la relazione fatta dal Presidente de Roberto.

Lette le conclusioni del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, dott. LETTIERI Nicola, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSER…

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