Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5314 del 4 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5314PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso da privati in atti pubblici, mediante la predisposizione di contratti di concessione e autocertificazioni mendaci, al fine di ottenere indebitamente titoli abilitativi e autorizzazioni amministrative, integra il reato di cui agli artt. 110, 48 e 479 c.p. Tale condotta, volta a indurre in errore il pubblico ufficiale competente al rilascio dei provvedimenti richiesti, è punita in quanto lede la fede pubblica e la regolarità dell'attività amministrativa. La natura discrezionale dell'atto pubblico rilasciato, quale la concessione edilizia, non esclude la configurabilità del reato di falso ideologico, essendo sufficiente che l'atto sia idoneo a produrre effetti giuridici. Inoltre, la diversa qualificazione giuridica del fatto, da concorso materiale a concorso morale, non comporta una trasformazione essenziale dell'addebito, né una violazione del diritto di difesa, purché l'imputato sia stato messo in condizione di contrastare l'accusa. Infine, il diniego delle attenuanti generiche, motivato in relazione alla gravità oggettiva e soggettiva del fatto, nonché alla reiterazione della condotta illecita, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretta da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Caltanissetta del 15 ottobre 2013;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del consigliere dr. ((omissis))io BRUNO;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. MAZZOTTA Gabriele che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza indicata in …

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