Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Latina sentenza n. 797 del 2012

ECLI:IT:TARLT:2012:797SENT

Massima

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Il ricorso proposto avverso l'ingiunzione di demolizione di opere edilizie abusive è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, qualora il ricorrente abbia successivamente presentato istanza di condono edilizio. Infatti, l'eventuale accoglimento della domanda di sanatoria legittimerebbe l'opera abusiva e renderebbe non più applicabile la sanzione demolitoria, mentre il rigetto della richiesta di condono determinerebbe la riattivazione del procedimento ripristinatorio da parte del Comune sulla base dell'accertata non sanabilità del manufatto, con conseguente concentrazione dell'interesse del ricorrente nella contestazione del diniego di sanatoria. Pertanto, la presentazione della domanda di condono edilizio successiva all'impugnazione dell'ingiunzione di demolizione determina la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente, rendendo il ricorso improcedibile.

Sentenza completa

N. 01251/2002
REG.RIC.

N. 00797/2012 REG.PROV.COLL.

N. 01251/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

sezione staccata di Latina (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1251 del 2002, proposto da:
Bianchi Gino Enzo, rappresentato e difeso dall'avv. Vincenzo Capponi, con domicilio eletto presso lo studio dell’Avv. M. Teresa Grifone via Pio VI 48, Latina;

contro

Comune di San Felice Circeo (Lt); n.c.

per l'annullamento

ordinanza n.132 dell'01.07.2002 di sospensione lavori edili con demolizione delle opere realizzate

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti gli artt. 35, co. 1, lett. c, e 85, co. 9, cod. proc. amm.;

Visti tutti gli atti della causa;

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