Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7696 del 19 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7696PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione di tipo mafioso sulla base delle intercettazioni, purché la motivazione non presenti manifeste illogicità e il significato attribuito alle conversazioni non risulti in contrasto con il loro contenuto reale in modo decisivo ed incontestabile. Il giudice non è tenuto a un'analisi approfondita di tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che, anche attraverso una valutazione globale delle risultanze processuali, spieghi in modo logico e adeguato le ragioni del proprio convincimento, dimostrando di aver tenuto presente ogni fatto decisivo. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura della custodia in carcere, il giudice può fare riferimento sia alla presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., sia all'abitualità delle condotte e a precedenti specifici dell'indagato. Inoltre, l'ordinanza del tribunale del riesame che conferma il provvedimento impositivo della misura cautelare recepisce, in tutto o in parte, il contenuto di tale provvedimento, di tal che eventuali carenze motivazionali di un provvedimento possono essere sanate con le argomentazioni addotte a sostegno dell'altro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 09/09/2014 del Tribunale di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. SPINACI Sante che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN F…

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