Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14049 del 1 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14049PEN

Massima

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Il falso documentale, anche se realizzato mediante la semplice apposizione di timbri o la presentazione di fotocopie come originali, integra il reato di falso quando risulta idoneo a trarre in inganno sulla genuinità e provenienza del documento, indipendentemente dalla sua grossolanità o palese falsità. Tuttavia, quando il falso documentale sia stato utilizzato come mero strumento per la commissione di una truffa, determinando un danno patrimoniale, è configurabile il concorso tra i reati di truffa e di falso, non sussistendo alcun rapporto di specialità tra le rispettive fattispecie. Inoltre, la presenza di un accordo tra l'autore del falso e le parti offese, anche se finalizzato a ottenere indebitamente un provvedimento favorevole dalla pubblica amministrazione, non esclude la configurabilità dei reati di truffa e falso, in quanto tale accordo non integra una vera e propria "truffa contrattuale" e le attività delle parti offese non risultano connotate da profili illeciti, essendo finalizzate a un evento ontologicamente diverso da quello perseguito dall'imputato. Infine, la recidiva può essere ritenuta sussistente anche in presenza di precedenti condanne per reati diversi da quello in esame, purché idonei a evidenziare una tendenza criminale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza 15 settembre 2016 della Corte di appello dell'Aquila.
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. VIOLA Alfredo, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Co…

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