Cassazione penale Sez. III sentenza n. 43574 del 2 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:43574PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, quale misura restrittiva della libertà individuale, può essere legittimamente disposto dal giudice solo quando ricorrano le esigenze cautelari tassativamente previste dalla legge, ossia il pericolo di fuga, di inquinamento probatorio o di reiterazione del reato, e soltanto se risulti proporzionato rispetto alla gravità del fatto e alla sanzione edittale prevista. Il giudice è tenuto a motivare in modo specifico e congruo l'adozione della misura cautelare, indicando in modo analitico i presupposti di fatto e di diritto che la giustificano, con particolare riferimento all'attualità e alla concretezza delle esigenze cautelari, nonché alla proporzionalità della misura rispetto alle esigenze da soddisfare. Ove tali presupposti non risultino adeguatamente comprovati, il provvedimento cautelare deve essere annullato per violazione di legge e vizio di motivazione. Il giudice, inoltre, deve sempre valutare la possibilità di applicare una misura meno afflittiva, ove essa risulti idonea a soddisfare le esigenze cautelari, in ossequio al principio di proporzionalità e di minor sacrificio della libertà personale. La revoca della misura cautelare per sopravvenuta carenza di interesse non pregiudica la possibilità di una nuova valutazione delle esigenze cautelari, qualora emergano nuovi elementi che ne giustifichino l'adozione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. CIRIELLO Antonella - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/3/2018 del Tribunale del riesame di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto
Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso per carenza di interesse;
udite le conclusioni del difensore del ricorrente, Avv. (OMISSIS) in sost…

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