Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34902 del 13 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34902PEN

Massima

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Il delitto di rapina si configura quando l'agente, mediante minaccia o violenza, si fa consegnare una somma di denaro o altra utilità patrimoniale, essendo sufficiente che la minaccia sia idonea a suscitare nel soggetto passivo un ragionevole timore di un danno ingiusto alla propria persona o ai propri beni. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, ivi compresa la natura della condotta minacciosa, è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui decisione è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può riconoscere all'imputato le attenuanti generiche, anche in assenza di specifiche circostanze favorevoli, purché la pena irrogata risulti comunque proporzionata alla gravità del fatto e alla colpevolezza dell'agente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1835/2011 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 02/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE Enrico che ha concluso per l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS), ricorre per Cassazione avverso la sentenza 2.12.2011 …

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