Consiglio di Stato sentenza n. 5384 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:5384SENT

Massima

Generata da Simpliciter
L'Amministrazione è tenuta a revocare il contributo pubblico concesso e a recuperare le somme indebitamente percepite qualora emerga, anche a seguito di accertamenti di organi di polizia specializzati, che il beneficiario ha utilizzato le risorse finanziarie ottenute per finalità diverse da quelle previste dalla legge istitutiva del contributo, effettuando trasferimenti ingiustificati a terzi. In tali casi, l'annullamento del provvedimento di concessione del contributo e la richiesta di restituzione delle somme costituiscono atti dovuti per l'Amministrazione, a tutela dell'interesse pubblico al corretto impiego delle risorse pubbliche, senza che ciò possa essere considerato un'anticipazione di un giudizio di colpevolezza o una violazione del principio di presunzione di innocenza. L'esercizio del potere di autotutela da parte dell'Amministrazione è tempestivo quando effettuato nel momento in cui essa viene a conoscenza del contrasto tra l'operato del beneficiario e le finalità del contributo, anche a seguito di accertamenti svolti da organi di polizia specializzati, senza che rilevi il termine di 18 mesi previsto dalla legge n. 241/1990 per l'esercizio di tale potere, trattandosi di un controllo tecnico ex ante ed ex post sulla sussistenza dei requisiti per la concessione del beneficio. La mancata comunicazione dell'avvio del procedimento di revoca al soggetto diverso dal beneficiario diretto del contributo non determina l'illegittimità del provvedimento finale, in quanto l'Amministrazione è tenuta a garantire la partecipazione al procedimento solo al destinatario del provvedimento, mentre il soggetto che ha ricevuto indebitamente le somme non può far valere alcun diritto di partecipazione, essendo estraneo al rapporto amministrativo originario.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/06/2024

N. 05384/2024REG.PROV.COLL.

N. 02291/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2291 del 2021, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per l'informazione e l'editoria, in persona del legale rappresentante
pro tempore,
rappresentati e difesi
ex lege
dall'Avvocatura generale dello Stato, con domicilio in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per l’((omissis)), Bologna, Sez. I, n. -OMISSIS-;

Visti il ricorso in appello e i relat…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.