Il giudice di pace è competente a pronunciare sentenze di condanna penale, le quali sono appellabili anche limitatamente ai soli capi relativi alle statuizioni civili, a prescindere dall'impugnazione della pronuncia di colpevolezza. L'appellabilità della sentenza del giudice di pace, infatti, non è esclusa dalla disciplina speciale di cui al d.lgs. n. 274 del 2000, art. 37, che deve essere coordinata con la regola generale dell'estensione degli effetti dell'impugnazione dell'imputato alla pronuncia di condanna alle restituzioni, al risarcimento dei danni e alla rifusione delle spese processuali. Tale interpretazione, che valorizza il diritto di difesa dell'imputato e la pienezza del doppio grado di giurisdizione, è avvalorata dalla pronuncia della Corte Costituzionale n. 426 del 2008, la quale ha escluso l'incostituzionalità dell'art. 37 citato con riferimento alle sole sentenze di condanna prive di statuizioni civili. Pertanto, l'appellabilità della sentenza del giudice di pace deve essere riconosciuta anche quando l'imputato abbia impugnato espressamente i soli capi relativi alle statuizioni civili, senza contestare la pronuncia di colpevolezza, in quanto il legame logico-giuridico tra l'affermazione della responsabilità penale e la condanna al risarcimento del danno impone il necessario coordinamento tra la disciplina speciale e quella generale del codice di rito.