Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40315 del 29 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40315PEN

Massima

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Il possesso di oggetti contundenti o atti a offendere in occasione di disordini pubblici, anche se non utilizzati, integra il reato di porto d'armi od oggetti atti ad offendere, in quanto la mera detenzione di tali strumenti, in contesti di tensione e conflittualità sociale, è di per sé idonea a mettere in pericolo la pubblica incolumità, indipendentemente dal loro effettivo impiego. Il travisamento dell'identità personale, realizzato attraverso l'utilizzo di indumenti e accessori atti a rendere difficoltosa l'identificazione, costituisce un ulteriore elemento di pericolosità sociale che aggrava la condotta, in quanto impedisce l'attribuzione della responsabilità e ostacola l'attività di prevenzione e repressione dei reati. La Corte di Cassazione, nel valutare la legittimità della condanna, non può riesaminare nel merito la ricostruzione fattuale operata dai giudici di merito, se questa risulta sorretta da una motivazione logica e coerente, essendo precluso il sindacato sulla valutazione delle prove e sull'apprezzamento degli elementi di fatto, salvo i casi di manifesta illogicità o travisamento della realtà processuale. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, in assenza di censure specifiche alla struttura argomentativa della sentenza impugnata, impedisce alla Corte di rilevare l'eventuale intervenuta prescrizione del reato, la cui valutazione è rimessa esclusivamente al giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. TO., N. IL (OMESSO);

MO. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/02/2008 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. GRANERO FRANCANTONIO;

sentito il P.G., in persona del Dr. Cedrangolo Oscar che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRI…

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