Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25590 del 5 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25590PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni della persona offesa, pur potendo costituire l'unica fonte di prova per l'affermazione della responsabilità penale dell'imputato, devono essere oggetto di una valutazione particolarmente rigorosa e penetrante da parte del giudice, il quale è tenuto a verificarne non solo la credibilità soggettiva del dichiarante, ma anche l'attendibilità intrinseca del suo racconto, confrontandolo con gli altri elementi di prova acquisiti. Qualora emergano incongruenze, discrasie o lacune nel narrato della persona offesa, tali da far sorgere un ragionevole dubbio sulla ricostruzione dei fatti, il giudice non può esimersi dal darne conto in motivazione, senza poter ricorrere a mere congetture o valutazioni di natura soggettiva per superare tali criticità. In tali ipotesi, il principio dell'oltre ogni ragionevole dubbio impone l'assoluzione dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in Senegal il 2.9.1998;
contro la sentenza della Corte di Appello di Roma del 9.4.2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
letta la requisitoria del PG che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Roma ha confermato la sentenza con cui il GUP capitolino, all'esito del processo celebrato nelle forme del giudizio abbreviato, aveva rico…

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