Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15650 del 9 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15650PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di confisca di prevenzione, la revocazione ex art. 28, lett. b) del d.lgs 6 settembre 2011, n. 159 non consegue automaticamente all'intervenuta assoluzione, con sentenza definitiva, del proposto da una delle imputazioni a suo carico, salvo che il fatto escluso in sede penale sia esattamente lo stesso posto a fondamento del giudizio di pericolosità, non sussistendo altrimenti inconciliabilità di giudicati. (Fattispecie in cui è stato rigettato il ricorso avverso il provvedimento della corte di appello che aveva confermato la permanenza del giudizio di pericolosità sulla base di decisioni differenti rispetto a quelle assolutorie successivamente intervenute, nonché alla luce del carattere sproporzionato delle consistenti somme di denaro nella disponibilità dei prevenuti, in assenza di redditi dichiarati).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria D. - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 04/07/2018 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IGNAZIO PARDO;
lette le conclusioni del PG che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1.1 Con ordinanza in data 4 luglio, depositata il 28 agosto 2018, la corte di appello di Perugia rigettava l'istanza di revocazione ex Decreto Leg…

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